Uno di quegli episodi che entrano di diritto nei memoriali delle nevicate bresciane.
Invece quella "goccia fredda" è transitata qualche centinaia di km troppo a nord lasciandoci in eredità solo alcuni centimetri, che sono comunque andati a suggellarre un bellissimo inverno.
Ma veniamo dunque alla descrizione del settimo e ultimo episodio nevoso per la pianura bresciana nell'inverno 2008-2009.
LA NEVICATA DELL'1-2 FEBBRAIO 2009
Si veniva da qualche giorno di bel tempo e temperature nemmeno troppo fredde, grazie ad un anticiclone sull'Europa centrale

Tuttavia vista la posizione e la forma allungata di quell'anticiclone, se ne capirono ben presto le intenzioni: esso comiciò infatti ad estendersi verso NE, propagandosi fino ai settori più settentrionali di Russia e Scandinavia

Ed ecco che puntualmente si verifica la classica situazione da "Generale Inverno" per l'Europa: una massa d'aria gelida russa, supportata anche da una circolazione instabile in quota (goccia fredda) come si può notare dalla mappa a 500 hPa, assume un moto retrogrado, cioè da Est verso Ovest, prendendo appunto il nome di "retrogressione".


Spesso situazioni di questo tipo sono foriere di episodi di crudo inverno anche per gran parte d'Italia, tuttavia in quest'occasione le cose andarono un po' diversamente. La "goccia fredda" infatti transitò un po' troppo a Nord, scivolando addirittura fin verso la Scozia e disperdendosi nell'Oceano Atlantico.

Nonostante ciò, il 31 Gennaio una piccola parte dell'aria fredda riuscì ad entrare in Valpadana, creando un cuscinetto esile ma comunque in grado di regalarci le ultime emozioni bianche dell'inverno 2008-2009.
Quella che seguì fu in sostanza la più classica delle nevicate da scorrimento: una profonda depressione atlantica, in graduale spostamento verso il Mediterraneo Occidentale, cominciò ad inviare correnti più miti e umide in direzione dell'Italia, le quali scorrendo sopra il modesto cuscinetto di aria fredda permisero la formazione di nubi e nevicate in Valpadana.
In realtà qualche fiocco ghiacciato cominciò a cadere già nella serata di sabato 31 Febbraio soprattutto sui settori orientali della provincia, grazie all'ingresso di aria fredda da est e ai primi refoli umidi in quota. La nevicata, seppur debole, si fece più continua del corso della notte e della mattinata di domenica 1 Febbraio, anche se l'esiguità della precipitazione e la temperatura prossima agli 0°C permise solo qualche velo bianco su prati e tetti.
Poi nel pomeriggio la nevicata si fece intermittente ed anche con lunghe pause, tant'è che l'esile manto nevoso si sciolse del tutto.
Ma fu proprio in serata che il flusso umido in quota si intensificò, determinando una ripresa convinta delle precipitazioni. La neve cadde dalla sera di domenica 1 febbraio sino all'alba di lunedi 2 febbraio; la precipitazione fu più continua sui settori occidentali della provincia, dove si accumularono fino a 10-11 cm di neve, mentre sui settori orientali, soprattutto nella Bassa, la nevicata fu molto più discontinua tant'è che non si accumularono più di 2-3 cm.
Poi nella mattinata di lunedi l'esile cuscinetto freddo cedette velocemente sotto l'incalzare delle miti correnti meridionali, con la pioggia che prese il sopravvento da est verso ovest.
Fu la fine della settima nevicata dell'inverno per la pianura bresciana, la sesta con accumulo, giunta proprio a suggellare uno degli inverni più avvincenti degli ultimi 20 anni.
Sono gradite fotografie della nevicata per lasciarne un ricordo indelebile
