
Un'area anticiclonica si posiziona tra la Gran Bretagna e la Scandinavia, e ciò fa si che una massa d'aria gelida si metta in moto dall'Europa nordorientale verso SW, attraversando così tutta la Germania e spingendosi fin sulla Francia.
Per ritrovare un altro poderoso moto retrogrado sull'Europa centrale bisogna risalire al 27-28 Dicembre 2005, quando un potente SCAN+ (intensa area anticiclonica sulla Scandinavia) spinse tempeste di Blizzard fino a Parigi. Tuttavia in quel caso le cose andarono un po' diversamente, soprattutto per l'Italia: l'aria fredda infatti entrò poco ad Ovest delle Alpi e il minimo di bassa pressione si formò proprio sul Nord Italia:

Stavolta invece la massa d'aria fredda ha compiuto qualche passo in più verso Ovest, entrando così per gran parte nel Mediterraneo occidentale e dando origine ad un minimo tra il Golfo del Leone ed il Mar Ligure:

Vista la collocazione del centro di bassa pressione, si capisce sin da subito che le regioni interessate dalle nevicate più intense sarebbero state quelle nordoccidentali. Ed infatti questo è quello che accade; su Milano cadono tra i 15 e i 20 cm mentre il Bresciano si deve accontentare di fiocchi intermittenti con qualche cm in più solo sulle aree occidentali.
Tuttavia una grossa sorpresa attendeva anche l'est della Lombardia: la bassa pressione infatti cominciò ad ampliare il suo raggio d'azione ed estese il richiamo umido in quota di qualche decina di km verso Est.

Fu così che dalla tarda serata del 6 Gennaio la neve cominciò a cadere diffusa anche sulla pianura bresciana, e proseguì per tutta la notte successiva.
Poi, come sempre accade in queste situazioni, il richiamo sciroccale mite cominciò a farsi sentire alle quote medio-basse, con la neve che sin dal primo mattino cominciò a tramutarsi in pioggia a partire dalle aree più orientali della provincia, e poi nel corso della mattinata anche sul resto del Bresciano, con le pianure più a Sudovest ultime a capitolare.
Ne seguì quasi un giorno e mezzo di pioggia intermittente che si portò via la metà del manto nevoso, poi il giorno seguente si verificò un modesto ingresso di aria più fredda da est che, oltre a qualche momento di fiocchi coreografici, garantì per i giorni successivi il mantenimento di basse temperature sulle zone di pianura che permisero di conservare la neve rimasta.
Per finire, tre scatti da Ospitaletto verso le 6:30 del 7 gennaio, durante il momento più intenso della nevicata:


